Filosofia di vita

domenica 10 febbraio 2013

Destra e Sinistra pari non sono

Pensando allo scandalo della banca Monte dei Paschi di Siena, che spero possa chiudersi al più presto con l’accertamento delle responsabilità a tutti i livelli e le conseguenti severe sanzioni, cui far seguire un serio assetto del sistema fondazioni-banche-politica, mi chiedevo se, alla fin fine, tutto non possa essere connesso al problema principale del “sistema Italia”, un sistema corrotto, con una ceto politico disgustoso e una classe dirigente indecente. Così molti stanno lì a inventarsi soluzioni gattopardesche e fasulle, tanto... “adda passà a nuttata”. Poi ho allargato i miei pensieri e mi sono ricordato che alla domanda: “ Ma lei è antifascista? ” il Grillo nazionale ha risposto: ”E’ un problema che non mi compete”. E se poi gli si domanda se oggi esiste ancora la differenza tra destra e sinistra, il comico sproloquia pseudo spiegazioni per negare, sbeffeggiare e rinviare a visioni apocalittiche e successivi paradisi irraggiungibili.
Ma sta in buona e numerosa compagnia perchè a questi comici e politici vecchi e nuovi, che si dicono rivoluzionari, riformisti e innovatori, bisognerebbe chiarire una buona volta che ci sono robusti argomenti per sottolineare che i concetti di destra e sinistra ci sono ancora e sono tutt’ora validi, pur se col passar del tempo hanno hanno subito modifiche per via dei cambiamenti nel frattempo intervenuti. E quindi bisogna sempre distinguere: ad esempio il tema della legalità o quello dell’ambiente non possono e non devono essere considerati né di destra né di sinistra, ma patrimonio di base comune a tutti gli schieramenti che aspirano a governare un Paese.
Ma tornando al tema delle differenze potremmo così riassumerne le specificità:

la DESTRA vuole:
-un riformismo di destra
-un libero mercato in uno stato poco invasivo
-un conservatorismo sociale
-la chiusura della società verso le politiche dell’immigrazione, delle nuove tecnologie, dei cambiamenti sociali
-meno politica e governance europea e internazionale
-la ripresa/crescita indirizzata verso lo 0,1% della popolazione, cioè sulle fasce più alte di reddito;

la SINISTRA vuole:
-un riformismo di sinistra (progressismo)
-un governo attivo che regoli il mercato
-un liberalismo sociale
-l’apertura della società verso le politiche dell’immigrazione, delle nuove tecnologie, dei cambiamenti sociali
-più politica e governance europea e internazionale
-la ripresa/crescita sostenibile in grado di reggere un welfare state che fa i conti con il nuovo scenario demografico.

Che al nostro Paese occorrano tanti cittadini onesti, capaci, credibili e riformisti, riformisti nel senso di progressisti, è fuor di dubbio, stante il disastro ereditato dal berlusconismo. E allora, cari aspiranti a governare l’Italia - compito certamente molto difficile nel nostro Paese - leggete e studiate un po’ meglio la situazione internazionale, europea e nazionale, smettetela di cincischiare con le parole e concorrete a risolvere i problemi veri, che sono quelli di iniziare a pensare seriamente ai cittadini, riequilibrando il Paese anzitutto sui versanti della giustizia sociale, della legalità e del lavoro dignitoso per tutti.

Conservatori e innovatori

Ma dove sta scritto che chi difende gli interessi e i diritti dei lavoratori è un conservatore?
Se innovatore significa mortificare le legittime aspettative del mondo del lavoro io, allora, penso di trovarmi meglio tra i conservatori che tra gli innovatori.
Ma chi ragiona in questo modo non mi convince, perchè essere riformista significa volere e agire per migliorare le condizioni dei lavoratori, qui ed ora, non peggiorarle. Poi, certo, c’è da creare nuovi posti di lavoro per i giovani, le donne, i quarantenni che lo perdono. Ma qui il discorso è trovare la grana fresca, amici miei, non toglierla a quelli che pur avendo un lavoro, non arrivano a fine mese.
Solo menti elitarie, poco avvezze alla democrazia e a tirare la cinghia, possono pensare simili sciocchezze. Candidato Monti se continui a ragionare storto non ci siamo.