Filosofia di vita

martedì 7 febbraio 2012


Oltre ogni limite la tolleranza non basta.

Umberto Bossi il limite l'ha varcato più volte, ma il 30 dicembre scorso ad Albino, un comune della bergamasca, ha fatto scattare una rivolta che si è diffusa anche sul web e ha suscitato pure la protesta dell'illustre bergamasco Ermanno Olmi. L'ottantenne regista ha deciso di sostenere il ricorso alla giustizia sottoscrivendo la denuncia per vilipendio, offesa all'onore personale, oltraggio nei riguardi del Presidente della Repubblica, del Primo ministro e della bandiera nazionale.
Non è una novità, certo, che Bossi e i suoi accoliti, come Borghezio e Calderoli, usano un linguaggio scurrile, offensivo, oltraggioso e violento contro le istituzioni dello Stato italiano. E pensare che fino a qualche mese addietro questo signore dei miei stivali condivideva al massimo livello con Berlusconi tutto il bene e il male di quel governo. Oggi, all'opposizione del governo Monti, prova a passare ad incassare i voti dei malumori del lombardo-veneto provenienti dalla crisi economica, politica e sociale del nostro Paese. Così cavalca, guidato da un direttorio centrato sul familismo, le deboli schiere degli antieuropeisti, deboli perché egoiste e ignoranti dei grandi cambiamenti della società postmoderna globalizzata.
Adda passà 'a nuttata.

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